Al IgE e IgG - Nutrizionista Mario Pilosi

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Intolleranza IgE e IgG

Differenza fra la classica allergia alimentare mediata da IgE e l’allergia alimentare ritardata mediata da IgG
Ci sono diverse ragioni per cui un alimento può causare disturbi: tra queste la classica allergia alimentare mediata da IgE (tipo I) e l’allergia alimentare ritardata mediata da IgG, quest’ultima conosciuta anche come intolleranza alimentare. Entrambe hanno in comune il fatto che è coinvolto il sistema immunitario. Allo stesso tempo però ci sono alcune differenze nel modo di reagire.
La classica allergia alimentare di tipo I si verifica quando il sistema immunitario produce specifici anticorpi IgE (immunoglobuline della sottoclasse E). Questi anticorpi danno origine ha una reazione allergica immediata. I sintomi si manifestano dopo pochi secondi o minuti e sono: forte gonfiore, difficoltà respiratorie, eruzione cutanea, prurito o in alcuni casi anche shock anafilattico.
Chi soffre di questo tipo di allergia molto probabilmente saprà quali alimenti sono la causa dei disturbi, dal momento che i sintomi si manifestano immediatamente. Dunque, un esame del sangue non è necessario per identificare questo tipo di allergia. Il test IgE è più performante per avere una conferma.
L’allergia alimentare di tipo III si verifica quando il sistema immunitario produce specifici anticorpi IgG (immunoglobuline della sottoclasse G). Questi anticorpi possono dare origine a processi infiammatori. I sintomi si possono manifestare fino a 3 giorni dopo l’assunzione degli alimenti scatenanti l’allergia. E’ molto difficile individuare quale alimento causa i disturbi dal momento che i sintomi non sono immediati. Il test IgG può aiutare a individuare e restringere la ricerca degli alimenti sospetti.
Con food intollerance eliminerai solamente gli alimenti che contengono un elevato livello di anticorpi IgG. Questo significa che potrai mantenere una dieta varia e non devi necessariamente limitarti nell’alimentazione. Per esempio, dovrai eliminare il salmone dalla dieta, ma non necessariamente tutti gli altri tipi di pesce. Dopo un determinato periodo di eliminazione, potresti reintrodurre un alimento alla volta nella tua dieta e monitorare i sintomi. Questa fase di provocazione è uno step cruciale per individuare gli alimenti incriminati.




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